È appena uscito un articolo (open access) in cui mostriamo i risultati di un trial clinico randomizzato controllato sull’efficacia di un nuovo trattamento per i tratti schizotipici (Cheli et al., 2023). Per quanto tali tratti vengano spesso considerati dai terapeuti poco diffusi o non trattabili, i dati e l’esperienza clinica non sembrano dire questo. Le stime più attendibili parlano di una prevalenza del disturbo schizotipico di personalità che si aggira attorno al 4.6%, mentre i tratti schizotipici (in un’ottica di continuità tra stati sani o subclinici fino a manifestazioni anche gravi come la schizofrenia) sarebbero presenti in circa il 10% della popolazione.
Nel corso degli ultimi anni abbiamo testato presso i Centri Clinici Tages una forma specifica di trattamento che integra una prospettiva evoluzionistica con approcci basati sulla metacognizione e sulla compassione: Evolutionary Systems Therapy for Schizotypy – ESTS. L’idea di fondo è che le manifestazioni cliniche della schizotipia emergano dal fallimento nella socializzazione di tratti quali l’apertura all’esperienza e l’introversione (Cheli, 2023). Difficoltà personali, esperienze traumatiche e vari eventi di vita porterebbero poi ad una compromissione della capacità di mentalizzare la propria ed altrui esperienza (metacognizione) e di sapersi relazione con la propria e altrui sofferenza (compassione).
Il trial ha confrontato questa forma integrativa di psicoterapia senza l’uso di farmaci con una combinazione di terapia cognitiva per i disturbi di personalità e farmacoterapia psichiatrica. Per quanto lo studio fosse pilota e finalizzato a testare una non-inferiorità del trattamento sperimentale (ESTS), i risultati sono estremamente promettenti. L’outcome primario (andamento della patologia di personalità lungo 9 rilevazioni a cadenza mensile) ha confermato la non-inferiorità e in alcuni slot temporali (nei primi mesi e nel follow-up) addirittura una superiorità della ESTS. Gli outcome secondari (cambiamenti pre-post in sintomatologia e metacognizione) suggeriscono una superiorità del trattamento sperimentale con effect size elevati (eta>.50). Per chi interessato a questo link è possibile accedere ad un video-summary dello studio dove si evidenzia come dopo 6 mesi di trattamento con ESTS nel 75% dei casi vi era una remissione della diagnosi (con tassi di drop-out attorno all’8%).
L’articolo appena pubblicato nasce dalla collaborazione con Nicola Petrocchi (Compassionate Mind Italia), Giancarlo Dimaggio (Centro TMI), Paul Lysaker (Indiana University), Francesco Mancini (Scuole APC-SPC) e Gil Goldzweig (Academic College of Tel Aviv). Nelle prossime settimane partirà inoltre uno studio confermativo (un nuovo trial randomizzato controllato) che vuole ovviare ai due maggiori limiti del precedente, ovvero il campione limitato (N=24) e l’obbligatorietà di un trattamento farmacologico per il gruppo di controllo. Stiamo inoltre lavorando ad una cases series su adolescenti con prominenti tratti schizotipici e ad una post-hoc analysis sullo studio appena concluso.
Bibliografia
A pilot randomized controlled trial comparing a novel compassion and metacognition approach for schizotypal personality disorder with a combination of cognitive therapy and psychopharmacological treatment. Simone Cheli, Veronica Cavalletti, Paul H. Lysaker, Giancarlo Dimaggio, Nicola Petrocchi, Francesca Chiarello, Consuelo Enzo, Francesco Velicogna, Francesco Mancini & Gil Goldzweig. BMC Psychiatry volume 23, Article number: 113 (2023)